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Art Nouveau: cos’è in 10 curiosità
Linee morbide. Suggestioni romantiche e, al contempo, sensuali. Femme fatale. Una nuova idea di spazio, in continua trasformazione. E l’obiettivo di fare dell’arte uno strumento di “comunicazione” per portare bellezza nel quotidiano. L’Art Nouveau, tra fine ‘800 e inizio del ‘900, ha diffuso una nuova estetica, libera dai canoni accademici, in più Paesi, coinvolgendo arte, architettura, arredamento, musica.
La “rivoluzione” ha interessato anche l’Italia. Tra i centri più significativi, Torino, dove peraltro fino al 26 gennaio dell’anno prossimo, alla Reggia di Venaria si tiene la mostra “Art Nouveau. Il trionfo della bellezza”, prodotta e organizzata dal Consorzio delle Residenze Reali Sabaude con Arthemisia e curata da Katy Spurrell.
Ecco dieci curiosità per capire al meglio questa forma artistica:
1- Il nome è nato in un negozio di Parigi
Sono le suggestioni di un negozio parigino ad avere ispirato la definizione “Art Nouveau”: aperta nel 1895, la Maison de l’Art Nouveau di Siegfrid “Samuel” Bing vendeva oggetti di design e d’arte. Il movimento cambia nome di Paese in Paese. In Italia è Liberty – dai magazzini inglesi di Arthur Lasenby Liberty – o Floreale.
2 – L’Art Nouveau rifiuta i modelli storici
L’Art Nouveau nasce come reazione all’accademismo e all’eclettismo ottocenteschi, rifiutando la ripetizione di schemi e modelli storici – in Inghilterra era già nato il movimento Arts and Crafts – e guardando alla natura come fonte di ispirazione. L’estendersi dell’industrializzazione e il clima di rinnovamento culturale favoriscono una nuova “filosofia” dello sguardo.
3 – Giappone e natura sono influenze importanti
Diffuso in vari Paesi con varianti, l’Art Nouveau presenta di fatto uno spirito unitario. Giulio Carlo Argan ha sintetizzato i caratteri comuni: tematica naturalistica; influenza di motivi e stili dell’arte giapponese; morfologia, con preferenza per curve e arabeschi; insofferenza per proporzione e simmetria; ricerca di comunicare, per empatia, gioventù ed entusiasmo.
4- Le linee trasmettono movimento
Protagoniste dell’estetica sono linee sinuose, avvolgenti, capaci di trasmettere movimento e proporre una diversa lettura dello spazio, non definito ma in perenne creazione.
5- I manifesti sono protagonisti
I manifesti, nell’Art Nouveau vengono valorizzati come strumenti di trasformazione del contesto cittadino, elementi per portare l’arte nello spazio pubblico.
6 – La donna è al centro
Ricorrente nell’estetica del movimento, la rappresentazione della femminilità, in una nuova accezione, più sensuale, contribuirà all’emancipazione della donna.
7 – Esiste un manifesto architettonico
A Bruxelles, in Belgio, nel 1892-1893, Victor Horta con la casa realizzata in rue Paul-Émile Janson, già rue de Turin, realizzò il manifesto architettonico dell’Art Nouveau.
8 – Il design viene utilizzato in maniera moderna
Il movimento lascia forte il segno nelle arti applicate, facendo del design un mezzo di integrazione sociale e ponendo le basi per la sua accezione moderna.
9 – Un movimento europeo
A Parigi, l’architetto Hector Guimard progettò le stazioni per la metropolitana. In Austria l’espressione fu quella del gruppo della Secessione – tra gli esponenti, Gustav Klimt – e della rivista «Ver Sacrum». In Germania, i riferimenti furono le riviste «Pan» e «Jugend». Influenze Art Nouveau si possono cogliere in alcuni aspetti dei lavori di Antoni Gaudì.
10 – L’Italia ha avuto un ruolo importante
L’esposizione internazionale d’arte decorativa moderna, tenutasi a Torino nel 1902, fu particolarmente importante nella storia del Liberty. Lo stile era evidente già nei padiglioni disegnati dall’architetto Raimondo D’Aronco.

Job, 1896
Litografia a colori e doratura, 59×44,5 cm
Gretha Arwas Collection, Londra (UK)
© Arwas Archive

Valeria Arnaldi
Valeria Arnaldi è giornalista professionista e scrittrice. Ha pubblicato libri di poesia, romanzi e saggi. Cura mostre di arte contemporanea in Italia e all’estero: ha collaborato con Commissione Europea, Unar-Presidenza del Consiglio, Regione Lazio, Provincia di Roma, Roma Capitale. Ha ideato e curato “C’era una volta… primo festival di family artentainment” di Roma Capitale. Tra i suoi libri più recenti "Chi è Banksy? E perché ha tanto successo?", "Chi è Obey? E perché fa tanto discutere?", "Che cos’è la street art? E come sta cambiando il mondo", "Gli amori di Frida Kahlo", "Tina Modotti Hermana", "Manga Art – Viaggio nell’iper-pop contemporaneo", "Roma Contemporanea – Arte a cielo aperto", "Il bacio - Icone della passione a fior di labbra".