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Tendenze
Cosa vogliono sapere gli italiani sul Coronavirus? Le 5 parole più cercate online
La conoscenza è un ottima alleata per rispondere alla diffusione di un’epidemia come quella di Coronavirus. Le ricerche online sulla malattia effettuate nel nostro Paese sono aumentate notevolmente già a partire da metà febbraio e mostrano la volontà dei cittadini di prepararsi al meglio ai giorni che arriveranno.
Il Ministero della Salute attraverso il materiale informativo rilasciato in Rete in questi giorni si è già occupato di tutti i dubbi più diffusi che gli italiani hanno affidato ai motori di ricerca. Ecco dunque le risposte ai cinque quesiti più ricercati online sul Coronavirus.*
Cos’è il Coronavirus
Il Coronavirus del quale si parla in queste settimane è stato battezzato con un nome identificativo — ovvero SARS-CoV-2 — perché in realtà si tratta soltanto del più recente esponente della più ampia famiglia dei Coronavirus. Si tratta di virus respiratori che causano malattie anche molto comuni come il raffreddore, e che sono così chiamati per via delle punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie, visibili al microscopio. La particolare varietà di virus in circolazione in queste settimane non era mai stata identificata, i ricercatori stanno tentando di risalire alla sua origine.
I sintomi della malattia
La malattia da SARS-CoV-2 si manifesta spesso con sintomi lievi come naso che cola, mal di testa, bruciore di gola, tosse e febbre — fatto che può portare a confondere il suo insorgere con quello di una normale influenza. Più raramente l’infezione può portare a sviluppare sintomi più gravi, come polmonite e difficoltà respiratorie.
Quando arriva il vaccino
Di vaccino se ne sente parlare tanto in rete, soprattutto sui tempi per potenziali soluzioni e nuovi metodi di sviluppo. La stima del Ministero della Salute per l’ideazione e la produzione su larga scala di un vaccino ad hoc per SARS-CoV-2 è di 12-18 mesi. Per avere maggiori informazioni consigliamo di consultare il sito dell’OMS.
Le attività chiuse
La lista delle attività e degli esercizi commerciali chiusi o sottoposti a misure restrittive da parte di governo o amministrazioni locali cambia da regione a regione, e soprattutto di settimana in settimana. Le fonti da consultare per rimanere aggiornati sono, oltre al sito del Ministero della Salute, quello della propria Regione di appartenenza.
Cosa c’entra la Lombardia
È semplicemente la regione nella quale si è registrato il primo e ad oggi più ampio focolaio di diffusione del Coronavirus dal suo arrivo in Italia. Al 3 marzo, la vede divisa in due zone: una zona rossa relativa ai comuni nei quali sono emersi i primi contagi — ovvero Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini — e una zona gialla composta dalla rimanente parte della regione.
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Fonti: Sito del Ministero della Salute. *Google Trends: periodo dal 9 febbraio al 3 marzo